La città si è trasformata in uno scenario diffuso per mostre inedite, talk, workshop, lecture tematiche, studio visit, tributando un omaggio a quella che è di fatto una forma di comunicazione che entra in ogni aspetto delle nostre vite. Due gli hub principali da cui si è dipanato il fitto calendario di appuntamenti: il BASE Milano, polo cruciale per l’innovazione e contaminazione culturale sito in zona Tortona, e il Certosa Graphic Village, nuovo spazio dedicato alla creatività che, in occasione del Festival, ha occupato il Certosa District.
La manifestazione ha inoltre toccato tante altre istituzioni cittadine dedicate ai linguaggi della comunicazione visiva, dell’arte e del design, come il Mudec, il Muba - Museo dei bambini, il Castello Sforzesco, la Fondazione Sozzani e la Casa degli Artisti. Tutta Milano si è tramutata insomma in un grande catalizzatore di idee e relazioni, con la presenza di protagonisti assoluti nel mondo del visual design.
Al Certosa Graphic Village è stato un privilegio assistere ad una performance che, tra tutte, ha rappresento una commistione perfetta fra segno grafico, illustrazione e cultura visiva.
L’artista che abbiamo visto all’opera risponde al nome di Luca Barcellona, acclamato calligrafo di fama internazionale. L’intento del suo lavoro è quello di far convivere la manualità di un’arte antica come la scrittura con i linguaggi e gli strumenti dell’era digitale. Milanese, fondatore nel 2003 del collettivo Rebel Ink, nel corso della carriera ha collaborato con il Museo Nazionale di Zurigo, prodotto una linea personale di abbigliamento e prestato la sua arte a grandi brand come Nike, Mondadori, Dolce&Gabbana, Sony BMG, Volvo, Universal ed Eni.
Nella performance realizzata dinnanzi a noi, Luca si è esibito in un live painting utilizzando il gesto antico della scrittura. L’insieme delle pennellate in acrilico nero, ha fatto sbocciare un articolato skyline urbano. Gli elementi che si andavano delineando, densi o rarefatti a seconda dell'intensità cromatica, hanno via via composto un luogo in cui ciascuno dei presenti ha potuto riconoscere la propria idea di Città; l’osservatore aveva così una molteplicità di punti di vista su cui “poggiarsi mentalmente” per fruire liberamente dell’opera.
Un’esperienza da ripetere. Un evento riuscito.
Tra retrospettive grafiche, mostre di livello, project room, attrattive dedicate a professionisti, studenti e persone di ogni genere, “la prima” del Milano Graphic Festival è stata un successo; un propulsore di conoscenza e contaminazione capace di mettere in contatto realtà diverse, puntando non solo sulla valorizzazione di un’arte che interseca tutte le discipline, ma anche sul ruolo del design come volano per la rigenerazione urbana, a favore della qualità della vita delle persone.
Sono queste le iniziative di cui le nostre città hanno bisogno, oggi più che mai.