Gli esordi nella comunicazione per ATC avvengono nei primi anni ’80. Una realtà creativa pionieristica e visionaria in ambito pubblicitario che nel tempo ha ampliato lo sguardo e il proprio messaggio, concentrandolo su una fondamentale domanda: “Perché?”.
Ci siamo fatti raccontare la storia professionale di ATC dai suoi principali protagonisti, che compongono il team formato da 32 figure professionali: Renzo Riccò – CEO – Donatello Occhibianco – General Manager – e Karim Ayed - Communication Director.
Il percorso ha inizio nel 1985 nel pieno della Milano da bere, quando all’interno di un’agenzia pubblicitaria di atl nasce una business unit, guidata da Renzo Riccò, chiamata Advanced Trade Consulting, in virtù di una pionieristica specializzazione nella comunicazione trade. In pochi anni ottiene i primi successi, comincia a lavorare in maniera continuativa con Nestlé e nel 1992, esattamente 30 anni fa, avviene lo spin-off. ATC nasce ufficialmente, firmando i primi importanti progetti di btl per Friskies (confluita poi tra i brand di Purina), Maggi, Leerdammer, Olio Sasso, Buitoni, Illva Saronno, Maxxium Italia, Neutro Roberts, Unilever, Helena Rubinstein. Nel corso degli anni ’90, l’agenzia acquisisce nuovi clienti in diverse industry, si specializza anche nel packaging e in modo incrementale aggiunge competenze, evolvendo in All Things Communicate.
Tutto parte da un acronimo
ATC sta per All Things Communicate che significa che ogni oggetto di comunicazione ha uno specifico ruolo all’interno del customer journey. Un acronimo che ben racconta la natura di questa agenzia di comunicazione integrata. “I clienti apprezzano e premiano il nostro approccio edge-to-edge e la nostra capacità di identificare i bisogni della marca” - afferma il General Manager Donatello Occhibianco – “Per noi la visione di insieme è una premessa imprescindibile, perché ogni brand ha una storia diversa da raccontare, valori su cui cucire a doppio filo il rapporto di fiducia con il consumatore, obiettivi da raggiungere in funzione della strategia e un time-to-market da rispettare. A partire dalla “bigger picture” condivisa dal cliente, sviluppiamo piani di comunicazione mirati, dalla definizione del posizionamento strategico e del concept creativo, all’implementazione dei progetti on- e off-line, in ambito btb, btc o btbtc.”
“La creatività è di coloro che amano chiedersi il perché”
Il claim che si incontra navigando tra le pagine del sito di ATC è il fulcro centrale su cui ruota la loro filosofia aziendale. “Proprio così – conferma e prosegue a raccontarci Donatello Occhibianco - ogni progetto di ATC è frutto della risposta alla domanda “WHY?”, che ci accompagna in ogni tappa del nostro strategic thinking framework. Ci aiuta a canalizzare gli effort creativi e i budget dei clienti, focalizzandoci su ciò che può dare valore al brand in relazione ai propri target.” È una visione progettuale, quella di All Things Communicate, orientata a creare valore aggiunto per i clienti e i consumatori finali, con soluzioni pensate per la specificità di ciascun target, touchpoint o canale: “Soluzioni coraggiose, precise e puntuali, per permettere di sfruttare al meglio le strategie di comunicazione e branding in ogni step del customer journey e per ritagliarsi un solido vantaggio competitivo.”
Il processo di creazione in tre fasi
Il framework ATC applica alla comunicazione e al branding il potenziale progettuale del design thinking, supportando i clienti lungo il percorso di innovazione nel prodotto-servizio. Le fasi fondamentali di questo processo di creazione di valore sono tre. Ce le illustra Donatello Occhibianco: “La prima è: Inspiration, perchè le giuste risposte derivano da buone domande. Per navigare con successo la complessità, ai brand è oggi richiesto di essere in empatia con il consumatore, capirne le esigenze, riconoscere i trend di mercato e comprendere a fondo i propri obiettivi di business. Dalla solida comprensione e analisi del contesto - i bisogni del target, i confini del mercato di riferimento e l’essenza del brand - individuiamo le giuste leve di marketing su cui impostare il progetto creativo. Si passa poi alla fase del Design. Forte di un solido fondamento strategico, la creatività può valorizzare il brand e il sistema prodotto lungo il path to purchase. Diamo voce ai prodotti e ai brand, attraverso concept unici ed efficaci, ideati per ottenere risultati tangibili ad ogni touchpoint di interazione in ogni fase del customer journey. E per concludere, Smartness. Nel momento cruciale dell’execution, la qualità dei materiali e dei contenuti di comunicazione diventa prova tangibile del valore della marca. Dare rapidamente concretezza al processo creativo è essenziale per mettere i nostri clienti e i loro target al centro di un dialogo proficuo. Freschezza, engagement del consumer e pertinenza ai valori del brand: i punti fermi di un processo di creazione che non perde mai di vista gli obiettivi di business.”
L’importanza di un team variegato
Ai progetti di ATC lavorano 32 persone con expertise specifiche, organizzate in reparti interdisciplinari. “Questo ci permette di operare in maniera fluida, creando di volta in volta il team più adatto – afferma Donatello Occhibianco - dal retail al packaging, dal design degli spazi e degli eventi fino alle campagne social e allo sviluppo di piattaforme, i progetti creativi partono sempre dal nostro “why?” nel reparto di comunicazione strategica guidato dal Communication Director, Karim Ayed.”
Il valore del “Perché” di ATC
Viviamo un momento storico – prosegue Occhibianco - in cui nel mondo delle agenzie si respira un’estrema verticalità che offre specializzazioni e competenze puntuali, soprattutto in ambito digitale. In apparente controtendenza, ATC persegue la strada dell’orizzontalità che garantisce visione di insieme nella strategia di comunicazione. La nostra specializzazione sta nel saper fare bene cose diverse. Questo ci permette di supportare i reparti marketing nella regia dei progetti, per salvaguardare la consistency e diventare acceleratori del business: essere un interlocutore unico significa rispettare il time-to-market, ottimizzare energie e controllare il budget. Un altro punto di forza è la presenza costante al fianco dei clienti: le relazioni sono la base del nostro lavoro. Solo quando ci sono competenza e fiducia, un’agenzia può realmente dare valore all’azienda e soprattutto, quando serve, può dire quei “no” critici e proattivi che portano poi ad ottenere il “sì” più importante: quello dei consumatori e, prima ancora, quello del trade.”
Un ricco portfolio con case histories di successo
Nei trent’anni che hanno segnato il loro cammino, sono molte le case histories interessanti di cui il portfolio di ATC si è arricchito. Il 2004 è stato l’anno in cui, Renzo Riccò e Karim Azzabi, si sono occupati dell’immagine di Lavazza nell’Ho.Re.Ca. dando vita al Blue ribbon, che ancora oggi è presente sulla iconica tazzina del brand. Sempre nei primi anni 2000, ATC ha inoltre accompagnato Fumagalli nel lancio della prima filiera controllata dei salumi, dall’allevamento al prodotto nel banco fresco. “Un progetto industriale visionario – ricorda Occhibianco - precursore di tematiche di estrema attualità, che mette al primo posto l’alta qualità del prodotto, il benessere animale e la sostenibilità. Un esempio virtuoso di partecipazione alla visione d’insieme dell’azienda, in un rapporto che dura da più di vent’anni.” Per Nestlé, nel 2010 è avvenuto il redesign internazionale del system pack per Gourmet, brand per il quale fin dalle origini ATC ha curato i lanci delle nuove sub-range. Il 2013 è stato rappresentato invece dal rilancio internazionale del brand Nescafé Milano, nel canale Horeca e nel 2017 è avvenuto il lancio della linea roast and ground. Senza dimenticare infine i successi più recenti: il design del toolkit instore internazionale di Sanpellegrino e il pack design della prima bottiglia in R-Pet di Levissima: “Ricicliamo insieme” con cui l’agenzia ATC si è aggiudicata il Media Key Award nel 2021 e nel 2022.
Una evoluzione sempre al passo con i tempi
Parlando di cambiamenti ed evoluzioni di mercato, il General Manager, Donatello Occhibianco, ci rivela: “In trent’anni lo scenario è mutato più volte anche con imprevedibili accelerazioni, ma ATC ha saputo vivere le opportunità di mercato sfuggendo alle mode passeggere, consolidando il know-how delle risorse interne e investendo sulla formazione continua. Anche grazie alle sinergie con partner verticali negli eventi o nelle digital activation, è cresciuta perseguendo la propria natura di agenzia di comunicazione integrata e privilegiando la regia del progetto.”
Il presente è digitale, anche se il cliente resta sempre al centro “di tutte le cose”
Riguardo all’importanza del mondo digitale e virtuale, Karim Ayed - Communication Director - ci racconta quanto la rivoluzione digitale rappresenti un fenomeno tanto pervasivo, quanto ormai consolidato. “I social - dichiara - sono un asset imprescindibile nel nostro lavoro. La presenza dell’IoT nelle nostre vite è forse più silenziosa ma non per questo irrilevante. Il caso del metaverso, almeno per il momento, è un po’ differente. Questo termine viene utilizzato per descrivere esperienze piuttosto diverse tra loro, dalla realtà virtuale ai mondi virtuali più o meno decentralizzati: certamente alcune applicazioni sono destinate a diventare, presto o tardi, mainstream. Il "quando" dipenderà molto dalla rapidità dell'evoluzione tecnologica, dalla "democratizzazione" dei costi e dalla capacità di dare vita a esperienze e opportunità autenticamente rilevanti per un pubblico davvero ampio, riducendo il più possibile le barriere all'accesso che per ora sono ancora abbastanza alte. Le potenzialità sono straordinarie, ma alla fine “the user is the king”.”
La comunicazione di ATC nei prossimi 40 anni
Per concludere abbiamo azzardato una domanda, rifacendoci al tema protagonista di questo numero Speciale. Abbiamo infatti chiesto se, come realtà visionaria, riescono - idealmente - a immaginare come potrebbe essere la comunicazione di ATC nel futuro, nei prossimi 40 anni. “Domanda sfidante – ci risponde il CEO Renzo Riccò - ma se chiudo gli occhi vedo ancora che i valori del nostro nome saranno sempre attuali. Cambieranno e si evolveranno nuovamente le modalità e i canali di comunicazione, ma di certo sosterremo che All Things Communicate!”