Nel panorama delle start up più interessanti sorte negli ultimi anni su scala globale, non sono poche quelle che si occupano specificamente di servizi e prodotti per animali domestici. Diamo un’occhiata a quali categorie in particolare riscuotono maggiore successo e offrono gli spunti più notevoli.
PERSONALIZZAZIONE
La capacità di offrire nutrizione personalizzata a domicilio, secondo il modello della subscription, rappresenta sicuramente uno dei fattori chiave nella popolarità di un servizio, a maggior ragione in un settore in cui l’investimento emotivo e l’attenzione al benessere sono altissimi. Da questo punto di vista, tra le realtà da tenere d’occhio si segnalano le britanniche Butternut Box, Pure Pet Food e KatKin, e le statunitensi Ollie e PetPlate, che consegnano a casa delle “box” alimentari personalizzate sulla base di una profilazione del pet secondo parametri quali razza, sesso, peso, attività fisica, allergie, ecc. Ovviamente, all’atteggiamento tailor-made si sposa anche una grande attenzione alla salubrità dei prodotti, nell’ottica di favorire innanzitutto il benessere degli amici a quattro zampe. Sul mix tra personalizzazione e salute puntano anche la svedese Buddy Pet Foods, che collabora con nutrizionisti per elaborare diete su misura per i propri clienti, e la portoghese Barkyn, che offre anche un servizio di supervisione veterinaria collegato all’alimentazione. Naturalmente, la start-up più celebre di questo gruppo è la britannica Tails.com, acquisita nel 2018 da Nestlé, che offre un alto livello di personalizzazione e la presenza di nutrizionisti e veterinari nello staff, arrivando a consegnare oltre otto milioni di pasti al mese.
CIBO FRESCO E SANO
Accanto (e spesso in sovrapposizione) al trend della personalizzazione, anche il focus sulla naturalità e l’altissima qualità del cibo caratterizza molte aziende nate negli ultimi anni. Alcune di loro, come le americane FreshPet e I and love and you , non puntano su un servizio di delivery, ma poggiano su un modello distributivo più tradizionale, mentre Jinx (USA) e Cat Person (USA) si affidano al proprio e-commerce. Altre, come NomNomNow (USA), pur insistendo sulla comodità della personalizzazione e della home delivery, fanno della salubrità dei propri prodotti un elemento differenziante, includendo dei parametri per valutare personalmente l’effetto benefico del cibo sulla salute del pet. Oppure, start-up come The Farmer’s Dog (USA) o Bella and Duke (UK), propongono ricette “fatte in casa”. È più “wild” invece l’offerta dell’australiana Petzyo, che include la linea “Raw Royalty” basata sull’alimentazione BARF. Dalla Malesia, PledgeCare punta su un’offerta imperniata su human grade food, carne fresca e ricette cotte al forno.
PLANT-BASED
Come avviene nell’alimentazione umana, anche il petfood offre sempre più opzioni plant-based, vegetariane o vegane. Tra le start-up più attive in tal senso, la californiana Wild Earth offre alimenti che includono proteine di sola origine vegetale, mentre PhytoSmart, del Maine, propone una nutrizione funzionale fondata sugli Omega 3 derivati da un’alga oceanica.
ANIMA SOSTENIBILE
La scelta di una dieta plant-based non dipende soltanto da una preferenza strettamente alimentare. Lo testimonia il posizionamento della start-up statunitense Petaluma, che propone la propria selezione di ricette vegetariane non solo per ragioni nutrizionali, ma anche e soprattutto per una priorità assoluta data alla sostenibilità. L’attenzione alla carbon footprint è invece il principale elemento differenziante della finnica Alvarpet, attiva finora sui mercati finlandese e tedesco. Se dalla sostenibilità ci spostiamo all’inclusività e ad uno spirito “no one left behind”, va segnalata l’americana Pebble Naturals, la cui mission consiste nel donare, per ogni alimento venduto, un prodotto ai canili per cani senior.
PROTEINE DAGLI INSETTI
Immancabili, quando si parla di trend alimentari, le fonti proteiche insect-based. Questo tipo di proposta nutrizionale si sta decisamente facendo strada anche nel pet-food, con alcune start-up tra cui la polacca HiProMine, la francese Reglo e la danese Entoma Petfood.
HEALTH & CARE
Anche il versante relativo alla salute dei pet si propone come un terreno fertile per l’innovazione. Partendo dalle aziende che offrono prodotti alimentari, la statunitense Dandy si è specializzata nella produzione di treats specificamente studiati dai veterinari per favorire il benessere dei pet; non dissimile è la britannica Front of the Pack, che propone integratori mirati a diversi benefici specifici per la salute del cane. La start-up inglese PetMedix, invece, si concentra sulla ricerca nel campo degli anticorpi monoclonali, mentre la svedese FirstVet offre un servizio di assistenza veterinaria online. La tecnologia è la vera protagonista delle proposte della spagnola Dinbeat, che produce wearables per monitorare la salute del pet, e della giapponese Toletta Cats, ideatrice di una speciale lettiera che consente un controllo regolare dello stato di salute del gatto a partire dal suo peso e dalla sua urina.
MARKETPLACE E NON SOLO
La strada segnata dalla tedesca Zooplus, che ormai non può più essere considerata una start-up bensì un player consolidato di primissimo livello, ha sicuramente ispirato altre realtà più locali, ma non per questo meno interessanti, che si propongono come e-commerce di crescente successo, dalla spagnola Mascoteros alla sudamericana <Oliver Pets. A proposito di realtà locali: da segnalare The Bark Shoppe, una “venue” newyorkese dedicata al pet grooming di cui hanno parlato anche Business Insider e l’Huff Post.
VACANZE PET FRIENDLY
Last but not least, segnaliamo la lodevole iniziativa della start-up greca Woof Together, che mira ad aiutare il settore hospitality a diventare sempre più pet-friendly, attraverso un servizio di assessment e consulenza specializzata per gli hotel.