marzo 2021

Social FAQ- Perché i miei Facebook Ads non performano?

Ecco alcuni tra gli errori più comuni che impattano sulle vostre campagne social e come rimediare.

Alla pandemia i social network devono un’ accresciuta salienza in termini di marketing strategy e una ancora più ingombrante presenza nella vita dei consumatori. Non c’è da stupirsi quindi che molti business stiano investendo nelle inserzioni Facebook per raggiungere i segmenti di audience desiderati!

Dalla nostra esperienza tuttavia, questi formati pubblicitari spesso deludono le aspettative di molti. Vediamone i motivi.

 

Le tipologie di errori che impattano sulle vostre campagne Facebook.

Secondo l’influente esperta di Facebook Ads, Tara Zirker, se i vostri annunci battono la fiacca  tendenzialmente dovrete ricercarne le cause in due ordini di problemi.

Il primo riguarda gli errori tecnici.

Un’incorretta installazione del pixel di Facebook, la scelta di formati di annuncio inappropriati, o addirittura un’errata allocazione del budget sono esempi di errori tecnici che possono inficiare i vostri sforzi sulla piattaforma.

Ma c’è una seconda tipologia di problemi, più subdola se vogliamo, perché più complessa da risolvere: si tratta degli errori creativi.

Questi possono riguardare il messaggio, la verbalizzazione (copy), i visual (immagini o video) o le landing page a cui sono collegate le inserzioni.

 

Trouble-shooting: come rimediare agli errori tecnici e creativi.

Per quello che riguarda gli errori tecnici, affidarsi a professionisti, in particolare nella delicata fase di kick-off, è essenziale per evitare queste problematiche e impostare inserzioni robuste e che godranno di un buon reach.

Un problema ricorrente è la selezione impropria dell’obiettivo della campagna, tra quelli indicati da Facebook Ads Manager. Ad esempio, se vogliamo che il nostro utente si iscriva alla newsletter o compili un form sulla pagina di destinazione, scegliere un obiettivo di tipo “conversione” può risultare molto più efficace del popolarissimo “traffico sul sito web”. Quest’ultimo molto più semplice da impostare e gestire, ma senz’altro più adatto ad altre situazioni.

Come risolvere invece i problemi creativi? Innanzitutto dobbiamo individuare quali elementi della creatività non stanno facendo presa sulla vostra audience.

Un’occhiata al CTR unico, cioè al tasso di clic sul link dell’inserzione, vi darà un’idea di quante persone raggiungono la landing page desiderata attraverso il click sull’annuncio.

Se questa metrica è inferiore all’1% sono alte le probabilità che i vostri asset creativi non stiano funzionando al meglio (un CTR sano si colloca tra l’1% e il 2%). Individuare gli asset di comunicazione da migliorare, tra headlines, copy e visual, non è un’impresa da poco: richiede un’attenta analisi e del buon, paziente, user testing.

 

Come testare i vostri ads

Per quanto riguarda il copy, una tecnica molto efficace consiste nel comparare differenti lunghezze di testo:

  1. Short copy: un paio di frasi
  2. Medium copy: un paio di brevi paragrafi
  3. Long copy: più di due paragrafi brevi.

Non esiste uno standard: ogni annuncio può performare più o meno bene con diverse lunghezze di testo. Il trucco sta nel trovare quella che fa più al vostro gioco ed è più gradita alla vostra target audience.

Per il visual, considerate sempre di testare fra loro immagini pure (cioè foto senza editing grafico), foto editate e con testi sovrapposti, o illustrazioni; nonché di testare asset statici e dinamici (gif e video).

Fermo restando che i visual dinamici catturano naturalmente meglio l’attenzione dell’utente, è importante considerare sia la qualità del visual che il contenuto della “storia”. Visto che gli utenti sono ormai abituati alle più svariate tipologie di formato, i vostri annunci devono segnare un buon punteggio sia dal punto di vista dell’esecuzione grafica, ma anche dello storytelling. Considerate l’opportunità di produrre sempre almeno un paio di creatività differenti per le vostre campagne: avrete modo di effettuare degli split test e sperimentare quale è il più performante.

E le headline? Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i titoli degli annunci con un copy molto creativo sono meno performanti dei titoli semplici e diretti, per non dire banali. Il consiglio quindi è di intrattenere gli utenti con un bel copy creativo e persuasivo nel corpo dell’annuncio, utilizzando però headline concise e descrittive della vostra offerta, così da “fermarne” lo scrolling sul newsfeed .

Occorre tenere sempre in considerazione il linguaggio naturale con cui si esprimono gli utenti e importarlo nei testi dei nostri annunci. A tal proposito, l’analisi delle keyword o degli intenti di ricerca su Google offre validi indizi per chi si occupa della stesura dei copy.

Vale anche qui comunque il consiglio di verificare attraverso opportuni split test.

 

Quando il problema è la pagina di destinazione

Se il CTR è accettabile ma state comunque faticando a raggiungere gli obiettivi prefissi, potreste dover migliorare la pagina di atterraggio (la landing page di destinazione).

Anche qui è buona pratica testare tra alternative di layout, immagini e messaggi. Da segnalare uno strumento free messo a disposizione da Google per questo scopo: Google Optimizer, che permette di associare diverse creatività allo stesso link di destinazione e monitorare il comportamento degli utenti per tutta la durata dello split test.

Infine, c’è una terza problematica da considerare, se vogliamo un “non-problema”: le aspettative irrealistiche! Prima di concludere che le vostre campagne stiano facendo male, assicuratevi che gli obiettivi che vi siete prefissi siano commisurati al contesto di mercato e al settore merceologico in cui vi muovete, nonché al profilo e ai comportamenti della vostra target audience.

 

Author: Silvia Podestà
Photo Credits: Pixabay